martedì 30 gennaio 2024

IV. Nel Regno di Armonia


Nel primo decennio del Cinquecento il tema della disciplina dell’Eros, inaugurata da Botticelli nell’immagine di Venere Pudicas e Venere Urania, si arricchisce con la rappresentazione simbolica dei processi di sublimazione delle reazioni e la spiritualizzazione delle emozioni.

Isabella d’Este è consapevole che la sublimazione delle reazioni rappresenta un passaggio decisivo per chi desidera perseguire la Via femminile all’Armonia e affida a Lorenzo Costa il compito di collocare in primo piano l’immagine della fanciulla vestita di rosso (lumen infrarosso) contrapposta alla fanciulla vestita di blu (lumen ultravioletto).

A sinistra, lo stimolo luminoso infrarosso eccita un profluvio di reazioni e impulsi ormonali difficili da contenere (la fanciulla trattiene il toro per le corna); a destra lo stimolo luminoso ultravioletto induce la disciplina dell’eros (inibizione degli istinti, contenimento delle pulsioni e distacco dai desideri) che permette di conseguire uno stato cosciente di annullamento delle reazioni (la fanciulla accarezza l’agnello).  

La mente maschile conquista il distacco dalle pulsioni e dalle passioni perseverando nella discriminazione degli stimoli inscritta geneticamente nella mente femminile (Venere Celeste), il che significa concretamente compiere il passaggio dall’amor “per la bellezza dei corpi” all’amor “per la bellezza dell’anima”, principio della sublimazione dell’eros in amor platonico (i tre giovani sullo sfondo).

In termini psicologici, compiendo la disciplina dell’eros l’uomo sperimenta le emozioni dell’anima attraverso un graduale distacco dell’identificazione con la libido sessuale e mentale che lo contraddistingue, mentre la donna realizza le qualità intellettuali del proprio animus che eccelle in giudizio e discriminazione (Eros depone la corona dell’intelletto discriminativo sul capo di Isabella d’Este). 

La filosofia della liberazione non è un’invenzione della cultura neoplatonica: è infatti presente nelle tradizioni spirituali in cui le figure archetipiche dell’anima maschile e dell’animus femminile, rappresentate ad esempio nel tantrismo dalla coppia Siva/Sakti, si fondono per generare il potere della mente trascendente (le tre sakti femminili) di elaborare le tecniche, i metodi e le formule (il Kundalini Yoga) indispensabili per conquistare la liberazione del Sè (Siva Nataraja).

L’Animus di Isabella ha le idee ben chiare sugli effetti della disciplina e “afferma’ per immagini che il processo di sublimazione delle emozioni estetiche (l’uomo con il violino) e di spiritualizzazione delle emozioni del cuore (l’uomo con il liuto) permette di trascendere i conflitti della realtà materiale (la guerra), di scoprire le regole dell’armonia  e di intraprendere il viaggio della conoscenza di sè (la nave della gnosi)  

Nel Regno dell’Armonia interiore, l’iniziato alla Via Umida  risveglia i processi di trasformazione della libido sessuale in amore e desiderio di trascendenza (i due uomini a destra), e della libido mentale in creatività e desiderio di conoscenza (i due uomini a sinistra); attingendo infine al flusso delle emozioni evolve nelle facoltà dell’intuizione (Diana con l’arco) e dell’immaginazione simbolica (Apollo con l’aulos).


lunedì 29 gennaio 2024

III. Lotta tra Castità e Lascivia


Alla fine del Quattrocento il concetto di demone, demonio, diavolo, satana e lucifero, espediente pseudo-logico utilizzato dal pensiero medioevale per individuare la causa di malattie psichiche e follie collettive, paure inconsce e atti impuri, atti immorali e peccaminosi, comportamenti infidi e ingannevoli, evolve verso una nuova visione psicologica grazie al trattato di demonologia che Ficino pubblica nel commento alla traduzione delle opere di Plotino in latino del 1492. 


 Secondo Ficino l’anima è il luogo dove le forze demoniche esteriori incontrano le facoltà della mente e si identificano con esse; i demoni dell’aria, distinti in tre gradi diversi, influenzano continuamente le facoltà immaginative (phantasmatiche), riflessive (logistiche) e cogitative (intellettive) secondo natura. L’influenza del lumen infrarosso sulle tre cellule del cervello* è così forte che rende possibile un legame ininterrotto fra il nostro universo psicologico interiore e il mondo esterno:

«Se viviamo in accordo con l’immaginazione, il nostro demone esteriore sarà di natura aerea: esso è un demone che appartiene alle regioni più basse dell’aria e che, agendo sulla nostra immaginazione, stimola notevolmente la nostra anima per mezzo della sua stessa facoltà. Se, invece, viviamo sotto il dominio della ragione, il nostro demone, che appartiene alle regioni mediane, condurrà la ragione umana grazie alla sua attività analoga. Infine, se la nostra vita è retta dall’intelletto, un demone appartenente alla più alta regione dell’aria ci assiste mediante la sua facoltà conforme. I demoni agiscono non per libera scelta, ma per natura.»

Isabella d’Este nel 1503 commissiona al Perugino il compito di raffigurare una molteplicità di demoni intenti a stimolare con frecce (eros sensuale) e fuochi (eros materiale) i vizi della mente istintiva nascosti nelle ingannevoli apparenze della lussuria e della lascivia e di fomentare la cupidigia e la concupiscenza di possedere e sedurre attraverso immagini sensuali che stimolano appetiti e desideri.


L’opera afferma la necessità spirituale di contrapporre la disciplina dell’eros (Castità), all’imperversare delle emozioni irrazionali e conflittuali, delle passioni egocentriche ed egoistiche e degli atteggiamenti volutamente ingannevoli e seducenti (Lascivia). 

Isabella vuole rappresentare il conflitto la realtà psichica con cui dobbiamo quotidianamente difenderci con la giusta percezione (lo scudo di Minerva) e discriminazione (la lancia di Minerva) al fine di intraprendere la Via Umida alla trascendenza (i miti delle ninfe sullo sfondo). 


Di qui la necessità di purificarsi dell’influsso dei demoni sensuali-terrestri che eccitano quella serie di comportamenti e atteggiamenti che da una parte (a sinistra) fomentano il conflitto psichico, emotivo e morale (Venere assalita dai demoni), e dall’altra (a destra) il conflitto materiale, sociale ed etico provocato dalla libido (Venere trascinata dal satiro). 


La libido costringe infatti l’uomo a una vita buia condizionata da istinti e pulsioni (il gruppo di uomini fuori dalla caverna), oppure a condurre una vuota esistenza volta unicamente a soddisfare bisogni materiali e sociali (i satiri sullo sfondo in alto a destra). 


domenica 28 gennaio 2024

II. Minerva caccia i Vizi





L’aspirazione umanistica di ‘civilizzare’ i rapporti umani, redimere la mente istintiva e contenere le pulsioni è diffusa nella società europea partire dalla metà del Trecento, ma è dal suolo italico che si accende il dibattito metafisico (teologico), allegorico e simbolico sulla luce divina e si consolida il ruolo salvifico della mente angelica della donna, depositaria dei processi psichici e psicologici di elaborazione degli stimoli provenienti da Eros e artefice della trasformazione dell’homo libidinosus nell’homo contemplativus.

A Firenze, culla dell’Amor che esalta in versi, immagini e pensieri la bellezza femminile, la purezza della Vergine Maria e le emozioni  del cuore provate da Dante per Beatrice, Marsilio Ficino innalza la Bellezza di Venere al vertice dei processi di purificazione, sublimazione e spiritualizzazione dell’eros secondo una precisa scala di ascensione verso la perfezione descritta da Platone nel Simposio.

L’idea di una bellezza salvifica e di un specifica disciplina ‘psicologica’ fondata sull’esercizio delle virtù finalizzata a liberare l’uomo da vizi e passioni, suscita ovunque un interesse straordinario al punto che gli artisti diverranno gli esecutori materiali di ciò che era necessario sapere per trascendere nella vita estetica e contemplativa. 

In assenza di quei termini specifici dell’analisi psicologica e scientifica dei fenomeni che solo recentemente sostengono la riflessione filosofica, il movimento neoplatonico struttura un preciso linguaggio figurale di tipo allegorico, metaforico e anagogico già sperimentato dai poeti stilnovisti e dai filosofi che discutevano sulla natura della luce divina utilizzando forme di pensiero definite da loro stessi non dogmatiche.  

Il linguaggio dell’arte neoplatonica, fondato essenzialmente sul simbolismo generato dall’immaginario mitologico, si coagula con il simbolismo “alchimistico-astrologico” che emerge dagli studi sugli umori, sulla corrispondenza tra pianeti celesti e la mente umana e sulla concezione unitaria del cosmo permeato da influssi cosmici, demonici e divini, capaci di condizionare il destino e ispirare l’immaginazione.

In breve tempo prende forma un codice simbolico, un vocabolario analogico e un repertorio di miti, leggende e metafore in grado di rappresentare i vizi e le virtù e i vari processi psichici della trasformazione psicologica e spirituale in allegorie cariche di significati che altrimenti non avrebbero potuto essere espressi e comunicati a parole.  

In particolare Isabella d’Este eccelle nella padronanza del linguaggio allegorico e commissiona soggetti mitologici al fine di ‘dimostrare’ di possedere la sapienza discriminazione (Minerva) dei processi di purificazione dai vizi della mente (i personaggi immersi nella palude) che impediscono l’esercizio delle virtù (le tre donne dentro la nuvola). 

Scacciando gli stimoli dei demoni (gli eroti volanti), colpevoli di eccitare la mente volgare (Venere Pandemos madre dei fauni) e di provocare la reazione psichica e istintiva (le due donne), l’uomo dotato di autodisciplina (la virtù della temperanza) espande la percezione del mondo visibile e invisibile (i 12 archi) e la conoscenza della realtà psichica (il mito di Dafne3), il primo grado della sapienza neoplatonica. 

sabato 27 gennaio 2024

I. Adamo ed Eva

 


L’approccio psicologico di Marsilio Ficino alla Grazia divina, fino ad allora considerata ‘concessione’ esclusivamente religiosa, crea un fermento intellettuale senza precedenti e un movimento di idee che per Panofsky (1962), ebbe «un’influenza paragonabile soltanto, per ampiezza e intensità, a quella esercitata oggi dalla psicoanalisi».

In una lettera del 1488, Ficino scrive che i suoi libri erano richiesti in tutta Europa e nel 1491 dichiara di avere corrispondenti in Francia, Germania, Spagna e Ungheria; tuttavia, pur riconosciuto come il massimo “teorico” del ruolo salvifico della Bellezza ed ispiratore di artisti, poeti, letterati, filosofi e persino architetti per la sua dottrina delle “perfettissime proporzioni”, le sue opere verranno definite dai filosofi ortodossi e cattolici di fine Ottocento prive “validità filosofica”, nient’altro che “fantasie misticheggianti». 

Al di là del valore delle sue concezioni filosofiche-spirituali che culminano nell’affermazione «L’Uno dunque e il Sommo Dio sono entrambe le cose»2, il merito di Ficino è di essere stato l’ispiratore del Rinascimento neoplatonico, un movimento artistico-spirituale che tra 1469 e il 1553 rappresenterà in immagini simboliche i motivi fondamentali della filosofia della liberazione e le diverse tappe di emancipazione dagli istinti inconsci e dalle pulsioni, dalle passioni e dai vizi che  imprigionano l’anima alla realtà psichica e materiale.

Nel 1486 Pico della Mirandola consacra in un certo senso la nascita del movimento scrivendo il famoso Discorso sulla dignità (Oratio de hominis dignitate) in cui esorta l’uomo ad esercitare il libero arbitrio; in quanto creatura libera di elevarsi verso lo spirito divino oppure di degenerare nella condizione più brutale, ogni essere può decidere di intraprendere un processo di purificazione che lo può ricondurre alla sua naturale condizione di perfezione. 

Pochi anni dopo Albrecht Durer rivela che per purificarsi dagli istinti e dai vizi, l’Anima maschile (Adamo) deve impegnarsi ad evolvere nelle funzioni trascendenti e trascendentali dell’Animus femminile (Eva) al fine di portare a compimento il percorso di conoscenza di sè e della verità interiore - la gnosi -  che rivela la sua autentica natura spirituale

La meta della gnosi neoplatonica non è la conquista di un paradiso celeste, quanto piuttosto un ritorno al paradiso terrestre che ogni essere scopre dentro di sè ‘denudandosi’ dalle illusioni e dalle tentazioni, dall’ignoranza e dall’inerzia, dalle finzioni e dalle menzogne.

 ----------------------------------------------------------------------------------------------------

Marsilio Ficino's psychological approach to divine Grace, until then considered an exclusively religious 'concession', created an unprecedented intellectual ferment and a movement of ideas which, for Panofsky (1962), had «an influence comparable only in terms of breadth and intensity, to that exercised today by psychoanalysis".

In a letter from 1488, Ficino wrote that his books were in demand throughout Europe and in 1491 he declared that he had correspondents in France, Germany, Spain and Hungary; However, although recognized as the greatest "theoretician" of the salvific role of Beauty and an inspiration to artists, poets, writers, philosophers and even architects for his doctrine of "most perfect proportions", his works will be defined by Orthodox and Catholic philosophers of the late Nineteenth century without "philosophical validity", nothing more than "mystical fantasies".

Beyond the value of his philosophical-spiritual conceptions which culminate in the statement «The One therefore and the Supreme God are both things», Ficino's merit is to have been the inspirer of the Neoplatonic Renaissance, an artistic movement -spiritual which between 1469 and 1553 will represent in symbolic images the fundamental motifs of the philosophy of liberation and the different stages of emancipation from unconscious instincts and drives, passions and vices that imprison the soul to psychic and material reality.

In 1486 Pico della Mirandola consecrated in a certain sense the birth of the movement by writing the famous Discourse on Dignity (Oratio de hominis dignitate) in which he exhorted man to exercise free will; as a creature free to rise towards the divine spirit or to degenerate into the most brutal condition, every being can decide to undertake a purification process that can lead him back to his natural condition of perfection.

A few years later Albrecht Durer reveals that to purify itself from instincts and vices, the male Anima (Adam) must commit to evolving into the transcendent and transcendental functions of the female Animus (Eve) in order to complete the path of self-knowledge and of the inner truth - gnosis - which reveals its authentic spiritual nature

The goal of Neoplatonic gnosis is not the conquest of a celestial paradise, but rather a return to the earthly paradise that every being discovers within himself by 'undressing' himself from illusions and temptations, from ignorance and inertia, from fictions and lies. 

venerdì 26 gennaio 2024

L'estetica del Rinascimento



Del pensiero rinascimentale conosciamo bene l’universo estetico che gravita intorno alla categorie di ‘proporzione, misura, regola’ ereditate da Vitruvio, e quelle di ‘ornato, armonia, ordine’ che alimentarono il dibattito sulle leggi della composizione (compositio), un termine utilizzato per la prima volta nell’ambito della critica estetica da Leon Battista Alberti in riferimento all’idea di una perfetta armonia tra le parti. 

L’appassionata ricerca delle corrispondenze auree tra le proporzioni musicali e quelle artistiche, tra le proporzioni del corpo umano e quelle architettoniche, tra l’armonia musicale e la retorica, tra la danza e le regole geometriche che ne fissano le angolazioni, gli spazi, i percorsi e persino il tipo di espressione, nasce da un desiderio di perfezione e di Universa Armonia che investe non solo l’intelletto dell’uomo avido di sapere di più, ma soprattutto la sua anima e la sua naturale sete di  amore e bellezza, di verità e conoscenza.

Collocando l’anima al centro di ogni fenomeno cognitivo e spirituale, termine mediano tra la natura e il cosmo, «vincolo e copula Mundi», Marsilio Ficino, l’esponente più influente della cultura rinascimentale, riconosce che la filosofia si fonda sull’esperienza psicologica finalizzata ad educare l’uomo a percepire il bello, il buono e il vero come presupposto per attirare l’Amore divino, il Sommo Bene. 

A questa rinascente esigenza psico-filosofica di elevare l'anima attraverso una disciplina laica e anti teologica risponderanno gli artisti che nell'arco di settant'anni (1580 - 1550) riusciranno a comporre per immagini una straordinaria filosofia della liberazione del Sè fondata sulla sublimazione e spiritualizzazione dell'eros

giovedì 25 gennaio 2024

Il Trionfo di Venere - presentazione

 

RINASCIMENTO NEOPLATONICO
Il trionfo di Venere
La via femminile alla trascendenza e alla conoscenza 
pag. 200  80 Illustrazioni  - € 20.00 
vivi@viviedizioni.eu
Parte prima: - Dicembre 2023

 

​Il Trionfo di Venere è frutto del lavoro che un gruppo di ricercatori ha svolto nel corso degli ultimi cinque anni per giungere a interpretare le immagini simboliche presenti delle opere del Rinascimento alla luce della filosofia dell'amore e della liberazione annunciata dai filosofi Marsilio Ficino e Pico della Mirandola, ma portata a compimento da Leonardo, Michelangelo, Raffaello e  "raccolta" da Isabella d'Este nel suo studiolo di Mantova.

All'origine del fenomeno sono le opere di Ficino. ConTheologia Platonica (1469-1474) Ficino traccia un percorso di salvezza laico fondato sulla contemplazione della bellezza sensibile e sovrasensibile - la Grazia celeste - in grado di ispirare la ricerca della verità interiore. Investita dalla Grazia celeste, l’anima è spinta da un’inquietudine profonda a compiere una purificazione dalla corporeità e dalla materialità al fine di abbandonare la sfera dell’attività esteriore e perseguire quella conoscenza della luce divina  che si dispiega attraverso l’esperienza che l’anima fa di stessa e delle sue facoltà trascendenti e trascendentali inscritte nella mente femminile. 


Ma è con El libro dell’Amore (1474-1479) che Marsilio Ficino, indiscusso “guru” del Rinascimento neoplatonico, esorta i “discepoli" ad ‘incorporare’ l’immagine divina di Venere Humanitas gettando le basi della filosofia della liberazione fondata sulla sublimazione phantamatica, immaginativa e logistica degli stimoli demonici e la spiritualizzazione del desiderio d’amore e in quell'anelito di bellezza, verità e conoscenza spirituale che colma l’anima di grazia divina e beatitudine. 

I contenuti della filosofia della liberazione, fedelmente raffigurata dagli artisti attraverso il linguaggio ermetico che intreccia il simbolismo mitologico con quello alchimistico, accende ancora oggi la curiosità di riscoprire Venere Humanitas, l’archetipo della trascendenza e della conoscenza di ciò che vale la pena sapere per vivere nella luce della verità.

 

IL MATRIMONIO CON VENERE


Epistola di Marsilio Ficino 

al giovane Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici

- 20 Settembre 1474 -



«Attento quindi a non disprezzarla 

[la bellezza interiore], pensando forse 

che l’humanitas è d’origine terrestre. 

L’Umanità stessa, infatti, è una ninfa

 di eccellente grazia nata dal cielo, 

e più di altre amata dall’Altissimo.

 

La sua anima e la sua mente sono 

amore e carità, i suoi occhi dignità e 

magnanimità, le sue mani liberalità e 

magnificenza, i piedi la grazia e 

la modestia. L’insieme, quindi, è 

temperanza e onestà, fascino e splendore. 


O quale incantevole bellezza! 

Quant’è bella da contemplare! 

Mio caro Lorenzo, una ninfa 

di tanta nobiltà è stata messa 

interamente a tua disposizione. 

Se vorrai unirti in matrimonio 

con lei e farla tua, ella 

renderà dolci i tuoi anni»