venerdì 23 febbraio 2024

Leda e l'appercezione

l mito che vede Leda protagonista di un doppio “parto mentale” (Castore-Polluce e Elena- Clitennestra) descrive il fenomeno dell’appercezione, la funzione della mente ricettiva con cui ci accorgiamo e accogliamo attraverso l’inferenza deduttiva dell’avvertimento dello stimolo e dell’emozione.   

L’emozione inconscia (Nèmesi, figlia della Notte) sfugge a ogni tentativo di essere afferrata. Inseguita da Zeus, Nèmesi muta prima in pesce (emozione psichica) e poi in oca (emozione sensoriale). Entrando nella “sfera aerea” (mentale) della coscienza dell’Io, l’emozione sensoriale può così essere “fecondata” dal ragionamento descrittivo (il cigno Zeus), il modo tipico delle donne di elaborare l’emozione descrivendo le sensazioni e le impressioni suscitate dagli stimoli visivi, uditivi, tattili e olfattivi, gustativi. Dalla consapevolezza sensoriale-descrittiva, le uova generate dall’unione di Nemesi con Zeus, scaturiscono (dai due lobi temporali), le facoltà logiche-deduttive (Castore) e le facoltà analogiche-induttive (Polluce) in grado di stabilire un rapporto di inferenza deduttiva tra le emozioni e la percezione delle immagini  che ‘feconderanno’ la nascita del senso estetico e morale (Elena e Clitennestra).  

La capacità di generare una relazione logica e analogica tra causa ed effetto e viceversa, richiede l’attivazione di un ciclo inferenziale tra le immagini e i loro contenuti che non si può acquisire nell’immediato (la lumaca incisa sulla pietra). Il ciclo inferenziale, indispensabile per passare dalle descrizioni al ragionamento deduttivo, evolve congiuntamente all’esercizio dell’appercezione trascendentale, la facoltà cosciente con cui ci accorgiamo dei contenuti delle immagini e delle nostre percezioni nel momento stesso in cui la sensibilità percettiva registra un segnale di avvertimento. 

Leonardo colloca tre uccellini di grandezza diversa ai piedi e a fianco di Leda per descrivere il passaggio dall’avvertimento psichico a quello sensoriale e cognitivo, i tre gradi di reazione della sensibilità percettiva alle ‘cinque frequenze infrarosse’ (i cinque fiori rossi) che la mente femminile è in grado di selezionare, differenziare e codificare (il connessionismo). 

Tintoretto scende nel dettaglio e afferma la necessità di praticare la disciplina dei sensi (la serva) per distinguere tra l’avvertimento sensibile (l’anatra e il pappagallo rinchiusi in gabbia) e l’avvertimento sovrasensibile proveniente dalle frequenze luminose invisibili (il gatto) e dalle vibrazioni acustiche impercettibili (il cane). Tale distinzione è ispirata ai principi di  demonologia rielaborati da Ficino sulla base di un testo di Plotino che codifica cinque gradi di manifestazione dello stimolo infrarosso (le cinque dita della mano sinistra di Leda).


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