lunedì 5 febbraio 2024

1. Leda e il ragionamento deduttivo

La coscienza reminiscente nasce dall’istinto di conservazione della specie e si forma tra le strutture della memoria e la corteccia superiore del cervello connessa ai lobi temporali in grado di elaborare sensazioni, sentimenti e affetti nei sensi dell’anima come l’inibizione, la vergogna, il pentimento, il rimorso e il senso di colpa. 

La sua rappresentazione più fantasiosa è contenuta nella favola di Collodi in cui fata Turchina (la coscienza) colloca un grillo parlante (il richiamo della memoria) sulla spalla di Pinocchio per generare il discernimento che trasformerà il burattino (la mente istintiva) in un bambino vero, dotato di consapevolezza emotiva e comprensione razionale delle esperienze.

La comprensione delle esperienze è il fondamento della concezione neoplatonica della trascendenza che ravvede nel mito di Leda  l’archetipo dei processi neuronali di ‘generazione’ dell’inferenza logica-verbale (Castore e Clitennestra) e e analogica-percettiva (Polluce ed Elena). 

Le due “coppie neurocerebrali” (lobi temporali-corteccia superiore) elaborano per deduzione e induzione il significato delle cose necessario per imparare a esprimersi, comunicare e orientarsi nel mondo esterno; ma è attraverso il ragionamento discorsivo (Zues), elaborato nelle sue fasi iniziali come descrizione e raffigurazione (il cigno nero), che emergono i contenuti della memoria di sè, concepita dai filosofi come ‘pietra angolare’ della coscienza umana e spirituale.

 La moderna neuroscienza afferma che la memoria è la chiave della coscienza e che l’interazione della memoria con i processi di codificazione percettuale delle immagini (interne ed esterne) produce valori di riferimento (tendenze di base, impulsi e intenzionalità) che servono a dare diverso peso alle esperienze. I valori, provati internamente come sensazioni-guida, hanno permesso la sopravvivenza e il comportamento adattivo all’ambiente divenendo nel corso dei millenni il nucleo del discernimento qualitativo-valutativo profondamente radicato nelle strutture dell’emisfero destro femminile (la caverna alle spalle di Leda). 

L’evoluzione del senso estetico (Elena) e morale (Clitennestra), lo sviluppo del linguaggio descrittivo-raffigurativo (il cigno) e semantico-discorsivo (Zeus) e la categorizzazione analogica-simbolica delle immagini (Venere) in discernimento valutativo (buon senso, prudenza e saggezza) e giudizio discriminativo (buono, bello, giusto e vero) hanno poi reso possibile lo sviluppo di forme superiori di coscienza.


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