martedì 6 febbraio 2024

2. Leda e le sensazioni-guida

Secondo la concezione neoplatonica, la coscienza reminiscente è l’humus (il terreno umido) della mente ricettiva (Leda) capace di operare (la mano destra) una selezione degli stimoli attraverso le funzioni istintive (pollice), psichiche (indice), razionali (medio), intuitive (anulari) fino a fondersi nelle funzioni discriminative (mignolo).

Attraverso il costante richiamo della memoria delle esperienze vissute (conoscenza intrapersonale) o di quanto appreso dall’esperienza altrui e dai libri (conoscenza interpersonale), la coscienza reminiscente instaura un segnale rientrante (Leda in ginocchio) con l’attività percettiva del tempo presente in grado di generare una infinità di sensazioni-guida (le felci), definiti qualia dall’attuale filosofia della mente. 

I qualia sono estese diramazioni di valori-sensazioni, qualità-attributi e schemi-criteri indispensabili per “sostenere” il processo di sintesi fra le sensazioni qualitative (il nodo dorato al collo) provenienti dall’inferenza analogica-deduttiva (Polluce in braccio) e le impressioni valutative generate da a una o più funzioni della mente recettiva (Elena sotto la mano aperta). 

Collegando il lobo temporale destro (Polluce) con la corteccia superiore sinistra (Elena), la mente qualitativa-valutativa descritta nel mito di Leda* offre al ragionamento logico-razionale (i cavalieri sullo sfondo) il riconoscimento immediato della realtà delle cose e l’esperienza del loro significato esplicito (la città a sinistra). 

Ad esempio, l’esperienza qualitativa-sensoriale che si prova nell’assaporare un gelato è diversa da quella qualitativa-intuitiva provata contemplando la Gioconda di Leonardo, così come l’esperienza valutativa-razionale della funzionalità di un oggetto è sostanzialmente diversa da quella valutativa-discriminativa della sua immagine estetica. 

Ciò significa che la coscienza femminile connessa all’istinto di conservazione della vita (l’uovo) è geneticamente dotata di un collegamento retroattivo con la memoria in cui sono conservate le sensazioni-guida, ed è in un certo senso la madre delle due facoltà primarie, il discernimento qualitativo (il pollice) e valutativo (l’indice), in grado di generare il senso estetico e morale (Elena e Clitennestra) 

Attraverso un’operazione archetipica, compresa solo in tempi recenti dalla psicologia, Leonardo ravvede in Leda il potere della mente femminile di conoscere in anticipo la realtà dei fatti e le verità nascoste al di là delle apparenze, un fenomeno che le donne sperimentano quando giungono a fidarsi delle sensazioni-guida che sono da subito, nell’immediato, cognizioni di valore da cui non è possibile prescindere.

La precognizione è un processo intuitivo (l’albero a destra) che emergendo dalla percezione sensibile dei qualia (la felce vicino al tallone) associati alle immagini, si manifesta come sesto senso in grado di scoprire le verità di fondo (le vette della montagna) e far trasparire quella realtà ancora invisibile agli occhi (la città trasparente a destra), ma già prefigurata “imminente” dalle funzioni cognitive prelogiche. 

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