mercoledì 7 febbraio 2024

4. Il trionfo di Venere

La percezione sovrasensibile origina da un processo di introversione dello stimolo infrarosso dell’eros che il Neoplatonismo ravvede in Venere Urania1, archetipo del processo inibizione, regolazione, contenimento, modulazione e sublimazione delle risposte psichiche da cui prende forma il senso critico-discriminativo delle donne che non si lasciano ingannare dalle parole o suggestionare dalle apparenze.

Quando lo stimolo dell’eros è sublimato, ma non represso, la sensibilità si “converte” verso il polo ultravioletti, la luce spirituale dove si possono manifestare stati alterati di coscienza, di connessione con l’armonia cosmica, descritti da Maslow nel fenomeno della peack experience che rappresenta una fase determinante dell’auto-realizzazione. 

 Nel mondo antico tale esperienza era riservata agli iniziati ai culti di Dioniso e Demetra e al culto egizio di Ptah che sintetizza in sè il nether, l’energia infrarossa della continuità della vita e l’energia ultravioletta della fede che rende stabile l’ascesa dell’anima verso gradienti sempre più elevati di energia spirituale. 

 ll Neoplatonismo celebra nella conversione della sensibilità percettiva il Trionfo di Venere, la vittoria dell’erotismo e dell’amore sulle pulsioni sessuali e la libido egocentrica (l’uomo con le mani sulla parte sinistra della testa) che impediscono l’esperienza delle trascendenza.  

 Erotismo e amore ‘ascendono’ (Eros si alza dal cuscino rosso) alla coscienza dell’Io attraverso un naturale processo di introversione dello stimolo sensuale (il dardo di Cupido rivolto verso il basso) che rappresenta non solo il principio dell’innamoramento (i due colombi sotto il piede di Eros), ma anche dei processi di selezione, differenziazione e codificazione delle frequenze di luce discendente descritto nel mito delle Esperidi* (la mela d’oro) che “convertono” l’emozione del cuore in desiderio di bellezza, conoscenza e verità.

 La conversione della percezione sovrasensibile non è priva di conseguenze: in certe condizioni sfocia in frustrazione, depressione e malinconia, inducendo una fase di regressione della libido e una serie di compensazioni inconsce (la bambina con due pesi) provocata dalla perdita delle difese emotive (la pelle di serpente dopo la muta) e depotenziamento del proprio ruolo sessuale e sociale (la zampa di leone). 

La compensazione2 risveglia il senso critico (la lingua di Eros) e il senso discriminativo (le dita sul seno) peculiare dell’istinto di equilibrio femminile, da cui scaturisce la presa di coscienza delle emozioni  inconsce (il bambino con le rose in mano). Le emozioni inconsce rappresentano il modo in cui la luce della conoscenza (il logos fisosofico) e la luce della verità (il logos iperuranico) si imprimono nella mente angelica3 (l’ala di angelo) per condurre l’uomo a realizzare il proprio vero essere e la verità interiore attraverso un processo di individuazione che inizia rimuovendo le maschere della finzione e della menzogna.

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