giovedì 1 febbraio 2024

V. La liberazione del Sè


Isabella d’Este in tre sole opere descrive la “lunghissima” Via Umida di liberazione dal mondo delle illusioni e delle tentazioni, delle falsità e delle menzogne che permette di realizzare uno stato di equilibrio privo di tensioni, paure, contrasti e conflitti con il mondo materiale in cui diventa possibile realizzare i desideri del cuore e liberarci dai bisogni senza tuttavia danneggiare il prossimo.

Si entra nel Regno dell’Armonia (il paradiso terrestre) dopo aver completato, con la disciplina dell’eros e della discriminazione (Castità sconfigge Lascivia con le armi di Minerva), la purificazione delle pulsioni di natura sessuale e materiale e il riconoscimento dei vizi della mente (Minerva scaccia i vizi dal giardino della mente) che dischiude all’esercizio delle virtù.

Coltivando le virtù femminili della consapevolezza e dell’equilibrio (temperanza), del discernimento e dell’equanimità (prudenza), della discriminazione e della fermezza (fortezza), del giudizio e della saggezza (giustizia), ogni individuo (uomo o donna) compie la trasformazione della libido in amore e autocoscienza, in creatività e autoconoscenza.

In questo frangente l’impulso al divenire della coscienza e della conoscenza di sè provocato dagli stimoli mentali “infrarossi” (filosofia, arte, letteratura, cinema, ecc...), rappresentato da Tiziano nel gesto di Venere di disarmare Cupido dal suo potere di eccitare lo stimolo sensuale, prende avvio la via femminile alla trascendenza.

La Filosofia neoplatonica configura la via femminile alla trascendenza come la fase di purificazione dell’Ombra propedeutica al sentiero di liberazione del Sè, un percorso evolutivo definito quattro secoli più tardi da Jung nel sentiero di individuazione.   

La purificazione dell’Ombra, dipinta da Tiziano come una selva oscura alle spalle di Venere, avviene semplicemente con la presa di coscienza delle pulsioni, delle reazioni e delle emozioni inconsce suscitate dal lumen della nigredo, definito da Ficino lux minima ed opacissima che offusca l’immaginazione, il pensiero e l’intellizione.

In termini neoplatonici nell’Ombra si nascondono i “draghi” che rappresentano gli istinti inconsci che non riusciamo nemmeno a vedere, riconoscere e accettare dentro noi stessi, e le tante “maschere” che nascondono invece quella tendenza a fingere e mentire, illudere e identificarsi nell’ego materiale, sociale e intellettuale.

Lo scopo della purificazione è di realizzare una più ampia e profonda conoscenza (l’albero in primo piano) della realtà psichica individuale e collettiva, raffigurate da Tiziano come due paludi tra loro contigue che s’incontrano lungo il sentiero che conduce alla visione della realtà assoluta in cui risplende la luce della verità.

Alla percezione della luce della verità, “assolutamente priva di tenebre di Dio” si giunge con la liberazione dalle finzioni, dall’imitazione dei modelli sociali, dai pregiudizi culturali e dal potere di fascinazione delle immagini estetiche che inibiscono la sensibilità alla Bellezza spirituale presente nelle opere del Rinascimento neoplatonico.


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